L’F2A fu un velivolo assolutamente mediocre e per giunta afflitto da tutti quei problemi che era logico attendersi da un progetto così innovativo, anche se concepito da un’inesperta squadra d’ingegneri

UN CACCIAMONOPLANO PER L’US NAVY

Nato da una specifica risalente al 1936, un’epoca io cui il velivolo monoplano stava cominciando a esercitare una forte attrattiva anche nel campo dell’impiego imbarcato, il prototipo XF2A-l (cui la società produttrice aveva attribuito la sigla B-139) volò nel dicembre 1937 come un tozzo monoplano ad ala media dalla struttura quasi interamente metallica e con i carrelli che si ritraevano verso l’interno, l’abitacolo chiuso e la fusoliera realizzata su misura per alloggiare il motore radiale Wright XR-1820-22 da 708 kw (95OCV). Circa 55 caccia F2A-l (B-239 secondo il codice del costruttore) furono consegnati a partire dal gennaio 1939, di cui nove andarono ad equipaggiare il VF-3 a bordo dell’USS Saratoga (i primi caccia monoplani dell’US Navy), mentre gli altri 44 furono ceduti all’Aeronautica finlandese che all’epoca si trovava alle prese con l’aggressione sovietica. Questi ultimi velivoli erano dotati del motore R-1820-G5 da 708 kW (950 CV), ma in seguito furono aggiornati con i propulsori radiali M63 da 746 kW (1.000 CV), che venivano recuperati dagli aeroplani sovietici catturati o abbattuti.

Buffalo F2A-3 Al largo dell’atollo delle Midway

I MIGLIORAMENTI PRODUSSERO SOLO MEDIOCRI RISULTATI

Gli F2A-2 e F2A-3, dei modelli migliorati, furono consegnati all’US Navy, e anche se questi ultimi vennero talvolta adoperati in azione nel 1942 contro i giapponesi dalle tre squadriglie di appartenenza, furono ben presto radiati perché troppo pesanti, instabili e in generale assai poco manovrabili. Altri modelli vennero ordinati dal Belgio (B-339D), dalla Gran Bretagna (B-339E, che gli inglesi ribattezzarono Buffalo) e dalle Indie Orientali Olandesi (B339D e B-439). Il velivolo era chiaramente inadeguato per il teatro europeo contro gli aeroplani tedeschi, ma i britannici e gli olandesi ritennero che il caccia fosse in grado di affrontare gli “inferiori” aerei nemici che con ogni probabilità sarebbero stati impiegati dai giapponesi nelle loro operazioni belliche contro la Malesia e le Indie Orientali Olandesi, Questa errata valutazione si risolse in un altissimo tasso di perdite riportato negli scontri contro i velivoli schierati dalle forze aeree dell’esercito e della marina imperiale nipponica, nettamente superiori.

Buffalo caccia finlandia

Buffalo F2A-1, Forza aerea Finlandese

VERSIONI PRINCIPALI

F2A-1 (11 esemplari dell’iniziale modello per l’US Navy con un armamento composto da due mitragliatrici da 12,7 mm); F2A-2 (44 esemplari per l’US Navy con motore R-1820-40 da 895/1.20 CV e armati con quattro mitragliatrici da 12,7 mm): F2A-3 (108 esemplari per l’US Navy con protezione migliorata, serbatoi del carburante autosigillanti e muso più lungo); B-239 (44 caccia F2A-1 per la Finlandia); B-339B (40 aerei per il Belgio, di cui 38 in Inghilterra); B-339D (72 velivoli per le Indie Orientali Olandesi con motore R-1820-G1105A da 820 kW/1.100 CV) e armati con due mitragliatrici da 12,7 mm e due da 7,62; B-439D (20 caccia F2A-3 per le Indie Orientali Olandesi, di cui 17 in Australia con motore G-1820-G205A da 895 kW/l.200 CV)

UTENTI PRINCIPALI

Australia, Finlandia, Gran Bretagna, Olanda, Nuova Zelanda e USA

PROFILO TECNICO

Primo volo nel dicembre 1937, entrato in servizio nel gennaio 1939

Tipo: caccia monoposto Brewster F2A-3

Apparato Propulsivo: un motore radiale a pistoni Wright Cyclone R-1820-40 da 895 kW (1.200 CV)

Prestazione: velocità massima 517 km/h a 5.030 m; rateo iniziale di salita 698 m al minuto; quota di tangenza pratica 10.120 m; autonomia 1.553 km

Pesi: a vuoto 2.146 kg; massimo al decollo 3.247 kg

Dimensioni: apertura alare 10,67 m: lunghezza 8,03 m; altezza 3,68 m; superficie alare 19,41 mq

Armamento: quattro mitragliatrici fisse anteriori Browning M2 da 12,7 mm e due bombe da 45 kg trasportate sotto le ali