I velivoli della serie Kfir sono stati realizzati in svariate versioni, ciascuna delle quali ha aggiunto capacità ulteriori all’originale cellula del Mirage III

ORIGINI FRANCESI

Anche se aveva adoperato con successo il Mirage III nella guerra dei Sei Giorni del 1967 contro i suoi vicini arabi, Israele era consapevole che il caccia francese non rappresentava l’ideale per le sue esigenze operative a causa di alcuni inconvenienti. fra cui le alte velocità al decollo e all’atterraggio, la dotazione avionica divenuta ormai obsoleta in un periodo caratterizzato invece da un costante e rapido sviluppo degli apparati elettronici e il mediocre rapporto peso/potenza in tutte le situazioni di combattimento manovrato, soprattutto a basse quote. L’Aeronautica israeliana aveva perciò bisogno di un caccia di manifattura nazionale dotato di capacità superiori a quelle possedute dal Mirage e come misura provvisoria, decise di riprogettare radicalmente quest’ultimo dando vita al Nesher (Aquila). Il passo successivo fu costituito dal Kfir (Leoncino), col quale la cellula del Mirage IIICJ venne migliorata strutturalmente e aerodinamicamente, gli apparati avionici francesi furono sostituiti da analoghi sistemi di manifattura israeliana e il propulsore transalpino SNECMA Atar venne rimpiazzato da un ben più potente motore americano, il turboreattore Generai Electric J79-Ge-17 da 79,62 kN di spinta con post-combustione. La maggiore quantità di aria richiesta dallo J79 comportò la maggiorazione delle prese di alimentazione del reattore e tra le altre modifiche, si segnalarono anche l’installazione di una presa d’aria supplementare alla base della deriva per il raffreddamento del post-bruciatore e l’irrobustimento delle gambe del carrello d’atterraggio mediante l’installazione di ammortizzatori oleodinamici più lunghi.

2 IAI Kfir C.2s delle forze aeree colombiane

PRODUZIONE SU SCALA RISTRETTA

Il Kfir che volò per la prima volta nel 1973, venne costruito in appena 27 esemplari e in attesa dell’avvento di versioni più avanzate dEL modello con capacità offensive notevolmente superiori, due squadriglie di prima linea furono equipaggiate col nuovo velivolo. Gli esemplari vennero in seguito aggiornati allo standard Kfir-C1, caratterizzato da piccoli pianetti canard e pinne rettangolari ai lati del muso più affusolato, all’interno del quale era alloggiato il radar di tiro Elta. Nell’aprile del 1985 l’US Navy stipulò un contratto d’affitto di tre anni relativo a 25 esemplari del caccia, tutti dotati di alette canard ma privi dell’armamento. I velivoli, designati in loco F-21A. furono adoperati dalla Marina americana e dal Corpo dei Marines nel ruolo di “aggressori” per l’addestramento dei loro piloti al combattimento manovrato. Introdotto nel 1976 dopo il volo inaugurale compiuto nel 1974, ii Kfir-C2 fu costruito come la prima vera versione di serie del modello e venne progettato per garantire a Israele la superiorità aerea nella regione medio-orientale fino agli anni Novanta inoltrati. Questo modello migliorato si distingueva dai precedenti per le sue semiali esterne con bordo d’attacco a “dente di sega”, i pianetti canard a freccia più ampi e l’avionica più sofisticata: i miglioramenti apportati all’aerodinamica permisero di dare vita a un velivolo con formidabili capacità combattive e prestazioni sensibilmente più elevate. La produzione durò fino al 1980 e ammontò in tutto a 185 esemplari, incluso un modesto numero di Kfir-TC2 biposto concepiti per la conversione operativa e il normale addestramento, ma che conservavano comunque la stessa piena capacità offensiva delle loro controparti monoposto Kfir-C2. Praticamente tutti i velivoli superstiti in servizio con l’Aeronautica israeliana furono in seguito riconfigurati ai superiori standard Kfir-C7 e Kfir-TC7, mentre nel 1982 e fra il 1988-89 vennero venduti all’Ecuador e alla Colombia rispettivamente 14 e 13 esemplari del modello. In seguito lo Sii Lanka ne acquistò otto e poi altri ancora.

Kfir durante l’Aviation Nation 2006

MAGGIORE POTENZA E APPARATI AVIONICI PIÙ SOFISTICATI

Il Kfir-C-7 è la versione monoposto definitiva introdotta nel 1983 e ricavata dalla conversione di normali velivoli della serie Kfir-C2 equipaggiali con una variante speciale del turboreattore J79: quest’ultimo era in grado di erogare circa 4,45 kN di spinta in più del predecessore ed era alimentato da serbatoi interni del carburante più capaci. Tale versione è inoltre dotata di un seggiolino eiettabile di concezione più avanzata, due piloni esterni addizionali alloggiati sotto le prese d’aria, un sistema multi modale di sgancio armi e di navigazione WDNS-391 (Weapons Delivery And Navigation System), che consente di trasportare ed adoperare in combattimento un certo numero di armi “intelligenti”, un apparato di gestione dei sistemi offensivi Elbit 82, il radar a impulsi Doppler Elta EL/M-2021B in luogo dell’originario EL/M-2001B, un abitacolo di concezione più moderna con apparati avionici più sofisticati e sistemi di controllo di tipo HOTAS, predisposizione per il rifornimento in volo sia mediante un ricettacolo fisso che attraverso una sonda ad asta retrattile e infine, negli esemplari più recenti, un avvisatore di allarme radar Elisra SPS-200 e un pod per contromisure elettroniche Elta EL/L-8202. Queste modifiche hanno comportato un aumento del peso massimo al decollo del velivolo di 1.540 kg, ma in compenso ne hanno accresciuto il raggio d’azione e, cosa ancora più importante, incrementato sensibilmente il rapporto spinta/peso.

AF Kfir CE. forze aeree dell’Ecuador

LA VERSIONE PER L’ADDESTRAMENTO

Il Kfir-TC7 è il biposto con seggiolini in tandem sviluppato dal Kfir-C7 ed è stato realizzato mediante la conversione di normali esemplari della serie Kfir-C7. Vale la pena sottolineare, comunque, che il Kfir-TC7 è qualcosa di più di un semplice veliolo da addestramento poiché l’incorporazione di un completo apparato avionico sta a significare che il modello, oltre ai normali compiti addestrativi, può essere efficacemente adoperato anche come velivolo biposto da guerra elettronica. Il Kfir-TC7 è generalmente simile al Kfir-C7, fatta eccezione per la sua maggiore lunghezza (pari a 16,36 metri inclusa la sonda), il peso a vuoto di circa 7.400 kg e massimo al decollo di 16.465 kg, la velocità di punta pari a 2.125 km/h o Mach 2,00 a una quota di 10.975 metri e il raggio d’azione di 1.186 km in missioni di attacco con profilo “hi-Io-hi”. La IAI ha inoltre proposto due ulteriori versioni aggiornate del Kfir-C7 per il mercato estero, e cioè il Kfir-C10 e il Kfir 2000. Il primo dovrebbe possedere caratteristiche già sviluppate per il nuovissimo caccia multiruolo Lavi, tra cui un abitacolo rinnovato, un nuovo radar con l’antenna alloggiata in un radome di diametro più grande, una sonda per il rifornimento in volo e la possibilità di trasportare un numero maggiore di serbatoi sganciabili, mentre il secondo dovrebbe avere una cellula più moderna e una nuova dotazione avionica (includente il moderno radar Elbit) per garantire capacità di ingaggio dei velivoli avversari oltre la portata visiva del pilota.

IAI Kfir (Israele)

VERSIONI PRINCIPALI

Kfir (modello originale); Kfir-C1 (Kfir trasformati con l’aggiunta di pianetti canard), Kfir-C2 (sviluppo del Kfir-C1 con pianetti canard piu ampi e l’ala con bordi d’attacco a “dente di sega”); Kfir-TC2 (versione biposto del Kfir-C2); Kfir-C7 (versione monoposto definitiva notevolmente migliorata); Kfir-TC7 (versione biposto definitiva con piena capacità offensiva)

UTENTI PRINCIPALI

Colombia, Ecuador, Israele e Sri Lanka

PROFILO TECNICO

Primo volo nel giugno 1973, entrato in servizio verso la fine dello stesso anno

Tipo: caccia multiruolo monoposto e da attacco al suolo IAI Kfir-C7

Apparato Propulsivo: un turboreattore Bedek Division (General Electric) J79-J1E della potenza stimata di 52,89 kN di spinta a secco e 83,40 kN con post-combustione inserita

Prestazione: velocità massima più di 2.440 km/h o Mach 2,30 a 10,975 m; velocità di crociera non disponibile; rateo di salita iniziale 14.000 metri al minuto; tempo di salita a 15.240 metri 5 minuti e 10 secondi a pieno carico di carburante interno e con due missili aria-aria Shafrir; quota di tangenza pratica 22.860 m in salita a candela o 17.680 a velocità supersonica stabilizzata; autonomia 3.232 km con tre serbatoi sganciabili in missione dì trasferimento; raggio d’azione 776 km con due missili aria-aria Shafrir e tre serbatoi sganciabili in missioni d’intercettazione con profilo “hi-hi-hi”, o 882 km in missioni di pattugliamento armato di un’ora con due missili aria-aria Shafrir e tre serbatoi sganciabili, o 1,186 km in missioni d’attacco con profilo “hi-lo-hi” con due bombe da 363 kg e altrettante da 181 kg, due missili aria-aria Shafrir e tre serbatoi sganciabili

Pesi: a vuoto 7.285 kg; massimo al decollo 16.500 kg

Dimensioni: apertura alare 8,22 m: apertura dei pianetti canard 3,73 m; lunghezza 15,65 m; altezza 4,55 m; superficie alare 34,80 mq; superficie dei pianetti canard 1,66 mq

Armamento: due cannoncini anteriori fissi DEFA da 30 mm, con 140 colpi per arma, nella parte inferiore delle prese d’aria; fino a 6,085 kg di carico bellico trasportato sotto quattro punti d’attacco subalari e cinque sotto la fusoliera e generalmente costituito da un vasto assortimento di armi, tra cui missili aria-aria a corto raggio Shafrir 2, Python 3, Python 4 e AIM-9 Sidewinder, missili aria-suolo Luz-1 e AGM-65 Maverìck, missili antiradar AGM-45 Shrike e AGM-78 Standard, bombe a guida laser della serie Paveway, bombe a guida elettro-ottica GBU-15 HOBOS, bombe a caduta libera o frenata da 1,361, 907, 454, 340, 227 e 113 kg, bombe a grappolo e al napalm e lanciatori multipli per razzi aria-suolo non guidati da 70 mm